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Edilizia sostenibile tra modelli economici e scelte virtuose

Il mercato dell’edilizia sostenibile è un trend globale in crescita. Supportato dalle politiche dei Governi e dai modelli di business sempre più ispirati all’economia circolare. In questo quadro globale, l’industria ceramica ha trovato il proprio modo virtuoso di procedere, investendo in ricerca e sviluppo sostenibile.

Il mercato green dell’edilizia è in netta crescita, a livello mondiale si prevede infatti un raggiungimento a valore di 187,4 miliardi di dollari entro il 2027, con un tasso di aumento annuale dell’8,6%. In Europa gli edifici e il settore delle costruzioni sono responsabili del 36% delle emissioni annuali di CO2, del 40% del consumo di energia, del 50% delle estrazioni di materie prime, del 21% di acqua potabile e, il comparto, interessa 18 milioni di posti di lavoro.

Il settore dell’edilizia dunque, oltre ad essere un potente motore dell’economia globale, è anche un settore cruciale per il raggiungimento di molti degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, catalizzatore delle attenzioni anche della politica economica europea dei prossimi anni.

Florim-bgres

La ceramica, una filiera a basso impatto

Le piastrelle e lastre ceramiche hanno un impatto ambientale inferiore rispetto agli altri materiali da finitura grazie proprio all’intensa attività di innovazione tecnologica, impiantistica e produttiva promossa dall’industria italiana del comparto. L’industria di settore è anche in grado di riciclare la maggior parte dei rifiuti prodotti durante il processo produttivo, il quale richiede notevoli quantità di energia. Tale consumo è stato ridotto notevolmente rispetto a quello degli anni passati.

Passando alla fase successiva del ciclo di vita della piastrella, ovvero l’installazione finale, i materiali utilizzati per la posa e il riempimento delle fughe hanno scarsa rilevanza dal punto di vista tossicologico cosi come accade per la demolizione delle piastrellature, i cui detriti possono essere collocati nell’ambiente senza rischi particolari.

Non meno importanti le prestazioni tecniche e l’elevata durabilità. Molti sono quindi gli aspetti che inducono a confermare la ceramica come uno dei materiali di rivestimento per le superfici maggiormente adatto e rispondente alle attuali richieste di performance.

La gestione responsabile di chi produce

Abbiamo detto che tutto il comparto industriale ceramico lavora da molti anni alla riduzione dell’utilizzo delle risorse, energetiche e naturali, del settore. In questo contesto Florim è da sempre fortemente impegnata a ridurre l’impatto ambientale della sua produzione; impegno documentato da un bilancio di sostenibilità che da dodici anni rende evidente strategie e investimenti, oltre al lavoro di laboratori di ricerca e all’impegno dei dipendenti. Dal nuovo impianto fotovoltaico, ai nuovi processi per il recupero degli scarti, l’azienda è riuscita a contenere i propri consumi nonostante l’ampliamento produttivo italiano.

A differenza di quanto accade per altri materiali naturali come la pietra o il legno, la produzione del gres porcellanato Made in Florim non ha impatti significativi sulla biodiversità del territorio.

Per quanto riguarda invece le materie prime da impasto, viene rivolta molta attenzione alla scelta dei fornitori, i quali sono chiamati a collaborare con l’azienda nel pieno rispetto degli ecosistemi e della biodiversità. L’Azienda dispone inoltre di un software per la gestione delle informazioni connesse alla provenienza delle materie prime (localizzazione delle cave, distanza dalla fabbrica, schede tecniche ecc.).

Florim, prodotti sostenibili e certificati

La natura di tutti i prodotti del Gruppo Florim è tale da garantire l’assenza di emissioni di sostanze inquinanti, non accumula cariche elettrostatiche, è ingelivo, completamente inerte e non subisce danni a contatto con le fiamme. In ogni stabilimento Florim si recupera il 100% degli scarti crudi di produzione e il 100% delle acque reflue. Le numerose certificazioni di prodotto confermano l’assoluta e comprovata sostenibilità dei prodotti del marchio.

I numeri verdi del marchio di Fiorano Modenese

  • 64.000 m2 di pannelli fotovoltaici
  • 2 impianti di cogenerazione
  • 12452 tonnellate di CO2 non emessa
  • 96,5 GW di energia autoprodotta
  • 100% riciclo delle acque reflue
  • 100% recupero degli scarti industriali
  • Sino al 100% di energia elettrica autoprodotta sul totale consumato
  • Certificazioni a carattere ambientale di prodotto e di processo (Green Building Counicil, Ecolabel, Greenguard, EPD)
  • HPD – Health Product Declaration
  • Certificazioni ISO 14001, 50001, 9001, 45001 e certificazione doganale AEO.

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